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La storia di Montepulciano è da sempre profondamente legata alla fama delle sue vigne e del suo vino, come testimonia la presenza nel centro storico di cantine secolari, ancora oggi in piena attività. Tale legame è confermato anche dai documenti che nel 790 d.C. attestano la donazione di un vigneto alla chiesa e
dalla testimonianza del Repetti (“Dizionario storico e geografico della Toscana”) che cita un documento del 1350 in cui sono stabilite le clausole per il commercio e l’esportazione del Vino di Montepulciano. Sante Lancerio (1530), bottigliere di Papa Paolo III, definisce il vino di Montepulciano “vino perfectissimo” mentre
celebre è il ditirambo di Francesco Redi che nella sua opera “Bacco in Toscana” (1685) scrive “Montepulciano d’ogni vino è Re”. Voltaire, nel “Candido” (1759), accenna ai “maccheroni, pernici di Lombardia e vino di Montepulciano”. Una recente ricerca ha consentito di far risalire al 1787 la denominazione ufficiale di Vino Nobile di Montepulciano utilizzata in una “nota spese” da Giovan Filippo Neri, Governatore del Regio Ritiro di S. Girolamo, storica istituzione di Montepulciano, per un viaggio a Siena.
La zona di produzione è caratterizzata da unicità geologiche e ambientali alle quali si deve la qualità del vino che vi si produce. L’area è strettamente limitata alla parte del territorio del comune di Montepulciano compresa tra i 250 ed i 600 m s.l.m.. Gli ettari di vigneto iscritti all’albo vigneti della DOCG sono 1.300, mentre per la produzione di Rosso di Montepulciano DOC gli ettari iscritti sono circa 550.
E’ il 1966, un anno dopo la nascita del Consorzio dei produttori, precisamente a primavera, quando sul mercato per la prima volta in Italia esce il Vino Nobile di Montepulciano DOC. Il pregiato vino toscano è tra i primi dieci vini italiani a dotarsi di questo marchio di qualità. Sono passati oltre cinquanta anni da quel primo traguardo che segnò la crescita della denominazione fino ad arrivare a ottenere nel 1980 il massimo riconoscimento, la DOCG
Il 1 luglio 1980 il Nobile è divenuto il primo vino in Italia a potersi fregiare delle fascette della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), che lo ha classificato tra i vini più prestigiosi nel nostro Paese e nel mondo. Il Disciplinare di produzione attualmente vigente è quello stabilito con il Decreto Ministeriale del 9 novembre 2010 e ammette come vitigno il Sangiovese, denominato a Montepulciano “Prugnolo Gentile”, per un minimo del 70%. Possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 30% i vitigni complementari a bacca
rossa idonei alla coltivazione nella Regione Toscana. La resa massima per ettaro di vigneto è di 80 quintali con una resa in vino effettiva del 70%. Il vino può essere immesso in commercio soltanto dopo due anni di
maturazione (tre per la Riserva) e comunque dopo aver superato rigidi controlli consistenti in esami chimici ed organolettici compiuti da una commissione ministeriale. La vinificazione e la maturazione devono avvenire obbligatoriamente nel comune di Montepulciano.
Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è nato nel 1965 con l’obiettivo di tutelare e promuovere l’immagine del Vino Nobile di Montepulciano e, successivamente, anche quella delle due Doc Rosso e Vin Santo, in Italia e nel mondo; attualmente i soci del Consorzio sono circa 270 (gli imbottigliatori soci sono 76) rappresentando oltre il 90% della superficie vitata. In virtù di questa rappresentatività ampia, il Consorzio dal 2011 svolge tra le altre cose il ruolo di gestione della denominazione, di controllo dei vini in commercio, di tutela legale del marchio in Italia e a livello internazionale, di promozione e valorizzazione dell’intera
denominazione.
Tutela, vigilanza e promozione dell’intera denominazione. Sono le funzioni che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali attribuisce ai consorzi di tutela con il cosiddetto “erga omnes”, il decreto legislativo che dal 2010 interpreta il volere della nuova OCM del vino. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è stato tra i primissimi in Italia a ricevere la delega ministeriale che prevede l’obbligo da parte di tutti i produttori di Vino Nobile Docg, anche i non associati, a contribuire alle attività di tutela, controllo e promozione della denominazione.
I vini prodotti sono: